Quattro anni fa oggi

Quattro anni fa oggi

Quattro anni fa oggi, ho dato alla luce il mio terzo figlio . Per i miei due parti precedenti, avevo deciso di avere i miei bambini naturalmente, cioè senza l'aiuto di farmaci antidolorifici, e avevo fallito miseramente entrambe le volte, chiedendo e alla fine ricevendo l'epidurale entro quindici minuti dalla prima grave contrazione.

In entrambi i casi, dopo che il farmaco si è esaurito, mi sono pentito di essermi lamentato. Il mio fastidioso cognato mia moglie aveva partorito naturalmente due volte, e la mia migliore amica l'aveva fatto tre volte. In linea di principio, ero irritato dal fatto che io, che avevo resistito anni di vesciche e dita dei piedi contuse come ballerina, non potevo, per tutta la vita, stringere i denti e sopportarlo per poche misere ore di travaglio.

Ma lavoro? Sì, sì. L'hai mai sperimentato? Non è un cliché, gente. È, senza dubbio, il dolore più onnicomprensivo, strabiliante, total body, raggelante e insondabile che abbia mai conosciuto. E non è come farsi la ceretta alle sopracciglia o rimuovere un'unghia incarnita, dove fa così male che ti fa solleticare l'inguine e ti fa quasi sentire bene. Il lavoro è così brutto che dimentichi il bene. Per quanto riguarda una lavoratrice, non c'è più niente di buono al mondo, non c'è nessun bambino alla fine di questa tortura, e anche se c'è, a chi importa? Basta far cessare il dolore. Ho cambiato idea. Non voglio farlo. Non può farlo qualcun altro? Lo porto indietro. Mi perdoni padre perché ho peccato.

Così indovinate un po? Quando è arrivato il momento per me di dare alla luce il mio terzo, ho provato di nuovo! E indovina cos'altro? Ce l'ho fatta. Ma prima che ciò accadesse, ecco cosa ho fatto:
1. Ha chiesto un'epidurale.
2. Pregò per un'epidurale.
3. Ha afferrato l'infermiera per il polso, l'ha ruotata di 90 gradi e ha chiesto un'epidurale.
4. Ho pianto quando mi è stato detto che era troppo tardi per l'epidurale.
5. Ho pianto quando ho capito che stavo piangendo perché non potevo avere un'epidurale.
6. Ha detto all'infermiera che la sua voce mi disturbava.
7. Emettere l'unico urlo primordiale e agghiacciante che abbia mai pronunciato in vita mia, sfregiando emotivamente non solo Marlboro Man, mia sorella, la mia migliore amica e l'intero staff medico, ma anche ogni addetto alle caramelle e bidello in servizio quella notte.

Ne valeva la pena?

Tu decidi.

E già che ci sei, raccontami delle tue esperienze di parto. Epidurale? O niente epidurale?

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